Se la città guarda la montagna, la montagna vede la città: Gustave Demoen e Janes Zeghers hanno studiato il passaggio tra una montagna e una città, l’Etna e Catania, una storia di amanti inseparabili che solo raramente si guardano negli occhi.
La Città è la ripercussione visiva di un viaggio nel vero centro di Catania. Gustave e Janes hanno annotato ogni volta che hanno intravisto l’Etna. In questo modo hanno costruito una nuova mappa della città in cui sono indicati i luoghi in cui è possibile vedere l’Etna a occhio nudo.
Il lavoro è sfociato in un libretto in cui è rappresentata questa ricerca.
All’interno dello spazio del White Garage The Mountain prende forma come un’ode all’Etna. Una miniatura in movimento del vulcano attraversa la stanza. L’inaccessibilità dell’interno permette di osservarla da lontano, proprio come si osserva l’Etna dalla città. La scultura ha una sua volontà ed è imprevedibile. A volte è molto vicina, ma poi è sempre maestosa all’orizzonte.
Alla finestra, al confine tra le altre due opere, un iPhone proietta un video. Questo video è un reportage della ricerca che Gustave e Janes hanno intrapreso, una ricerca dell’Etna. Il video rappresenta il legame tra i due protagonisti di questa esecuzione. Nei punti in cui la città può vedere la montagna i due amanti si guardano finalmente negli occhi. La città impetuosa scompare e lascia il posto alla meraviglia.
Janes Zeghers
https://www.instagram.com/janeszeghers/
Janes Zeghers (°1992, Belgium) studied sculpture at KASK and a master fine arts at Luca school of arts in Ghent. In his practice he combines an individual trajectory and a collective artwork called ‘de zwarte zusters’. In his individual, mostly performative work, he deals with paradoxes such as: the individu/the community, presence/absence, performer/sculpture, white box/everyday life. In his performance work Janes Zeghers combines text and sculpture. The result oscillates from visual arts to performance. He tends to counter the artificiality of a theater or exposition space with daily actions and the other way around.
Janes Zeghers plays an active role in ‘de zwarte zusters’. This project brings together twenty young visual artist to make music. They improvise in sessions which can last for hours in ever different locations. Janes Zeghers is involved in multiple aspects of this project, from production to directing and never separates content from the practical.
Gustave Demoen
Gustave Demoen (°1996, Ghent, Belgium) lives and works between the cities Ghent and Brussels and is an artist, curator, art teacher, musician and performer. Through his studies he started approaching drawing on many different ways and levels in space.
His interdisciplinary practice reaches out to organizing happenings as a visual artist, making films and contemporary art exhibitions and playing music as a performer… He is part of the sound collective De zwarte zusters.
From March to June, he is curator in residence in White Garage, Catania.
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‘Dancing on the Edge of the Etna’ è una serie di quattro diverse mostre, eventi organizzati al White Garage tra aprile e giugno e da Gianpiero Vincenzo e Gustave Demoen. Gustave Demoen ha invitato -aantal- artisti belgi ad avere una residenza al White Garage e un momento di presentazione alla fine.
Il titolo della serie deriva dall’espressione ‘dancing on the edge of a volcano’, che significa “camminare su una linea sottile di qualcosa di brutto o grande che accade”. Questa espressione è una metafora per le mostre e, di fatto, per ogni pratica artistica. Si tratta sempre di un’eruzione di qualcosa di brutto o grande causata da un impulso dal profondo. Inoltre, Catania si trova su una zona ai margini di un vulcano: l’Etna. È sempre presente in città. Direttamente visibile o nel cibo e nella cultura. Ognuno a Catania ha una diversa relazione o amore per l’Etna: un’amante, una madre, una dea…
Un filosofo anche lui intrigato dall’Etna fu Empedocle. Durante la sua vita elaborò una filosofia che derivava dai quattro elementi: acqua, aria, fuoco e terra. Magicamente, l’Etna possiede tutti questi elementi: il fuoco attraverso il magma, l’acqua attraverso la neve, la terra e il vento.
Empedocle affermava che la morte non esisteva e che tutta la materia era formata da quattro elementi. Ci sono diversi aneddoti sulla sua morte, probabilmente inventati per deridere la sua filosofia. In alcune storie Empedocle viaggiò e cadde dal suo carro e morì per la ferita. Secondo altre storie, il filosofo annegò in mare o si impiccò. L’ultima e più interessante storia è che salì sull’Etna e si gettò nel cratere per dimostrare che era un dio. Fu chiaro che non lo era quando il vulcano sputò fuori un sandalo di bronzo.
Questa serie di storie e la nozione dei quattro elementi sono state prese come scusa per concentrarsi sempre su uno degli elementi durante una mostra. Gli artisti residenti per la prima mostra si sono concentrati sull’elemento dell’acqua. Maggiori informazioni sui loro progetti presto su questa pagina!
Curatore in residenza: Gustave Demoen
Dove
white garage, via Malta 61 Catania
Richiedi informazioni sull'opera ARIA – Dancing on the Edge of the Etna – Janes Zeghers & Gustave Demoen