Celine Aernoudt & Emile Van Helleputte / DANCING ON THE EDGE OF THE ETNA – Terra

An Arrangement with the Deliveryman mostra il lavoro della prima collaborazione di Celine Aernoudt e Emile Van Helleputte. Il lavoro è stato creato e prodotto durante una residenza di 10 giorni al White Garage.

Con il teatro delle marionette come modello gli artisti usano la relazione tra la marionetta e il burattinaio come allegoria per svelare le relazioni di potere sia all’interno della società capitalista che della famiglia nucleare.

Celine Aernoudt
http://www.celineaernoudt.com
Celine Aernoudt (°1995, Gand, Belgio) lavora con installazioni, performance, video, scultura e testo. Nel suo lavoro si riferisce a dinamiche di potere, simboli online e strutture politiche, tra gli altri. Come contro-reazione al sovraccarico digitale, il suo lavoro ha un’estetica minimale ed essenziale. Quando crea una performance o prepara una mostra, ha sempre in mente l’idea di corpi (interagenti). Questo aspetto deriva dal suo interesse per l’ecologia dell’attenzione e la politica dell’identità. La sua pratica di scrittura, che trova la sua strada nella performance, nel video e nella scultura, riflette su temi come l’intreccio di sfere digitali, materiali ed emotive e la terminologia, la domesticità, l’anticapitalismo e l’auto-illusione. Sulla base di questi temi, costruisce scene poetiche e umoristiche che si sentono allo stesso tempo riconoscibili e stranianti. In questo modo cerca di provocare un riflesso critico nello spettatore.

Emile Van Helleputte
http://www.emilevanhelleputte.com
Emile Van Helleputte (°1992, Gand, Belgio) vive e lavora a Bruxelles. La sua pratica può essere meglio descritta come sound art concettuale. Anche se il riferimento al suono è sempre presente nel suo lavoro, il suono in quanto tale non lo è quasi mai. Utilizzando strategie compositive, le sue opere sono visivamente informate da partiture musicali, con il linguaggio che agisce come un ponte tra il visivo e il sonoro.

‘Dancing on the Edge of the Etna’ è una serie di quattro diverse mostre, eventi organizzati al White Garage tra aprile e giugno e da Gianpiero Vincenzo e Gustave Demoen. Gustave Demoen ha invitato alcuni artisti belgi in residenza al White Garage con un momento di esposizione/performance alla fine.
Il titolo della serie deriva dall’espressione ‘dancing on the edge of a volcano’, che significa “camminare su una linea sottile di qualcosa di pericoloso o grande che accade”. Questa espressione è una metafora per il presente ciclo di iniziative e, di fatto, per ogni pratica artistica. Si tratta sempre di un’eruzione di qualcosa di brutto o grande causata da un impulso dal profondo. Inoltre, Catania si trova su una zona ai margini di un vulcano: l’Etna. È sempre presente in città. Direttamente visibile o nel cibo e nella cultura. Ognuno a Catania ha una diversa relazione o amore per l’Etna: un’amante, una madre, una dea…
Un filosofo anche lui intrigato dall’Etna fu Empedocle. Durante la sua vita elaborò una filosofia che derivava dai quattro elementi: acqua, aria, fuoco e terra. Magicamente, l’Etna possiede tutti questi elementi: il fuoco attraverso il magma, l’acqua attraverso la neve, la terra e il vento.
Empedocle affermava che la morte non esisteva e che tutta la materia era formata da quattro elementi. Ci sono diversi aneddoti sulla sua morte, probabilmente inventati per deridere la sua filosofia. In alcune storie Empedocle viaggiò e cadde dal suo carro e morì per la ferita. Secondo altre storie, il filosofo annegò in mare o si impiccò. L’ultima e più interessante storia è che salì sull’Etna e si gettò nel cratere per dimostrare che era un dio. Fu chiaro che non lo era quando il vulcano sputò fuori un sandalo di bronzo.
Questa serie di storie e la nozione dei quattro elementi sono state prese come scusa per concentrarsi sempre su uno degli elementi durante una mostra. Gli artisti residenti per la prima mostra si sono concentrati sull’elemento dell’acqua.